sabato 7 marzo 2009

Cassata al forno siciliana




Quando si legge della Sicilia non può mancare, tra carrettini (ormai inesistenti) e coppole (tornate di moda), qualche foto coloratissima della "cassata siciliana".

L`origine di questa torta e` araba e ovviamente anche il suo nome.

"Qas'at " in arabo significa bacinella; la cassata e` ,infatti, un vero contenitore di ingredienti.

Inizialmente, la "bacinella" era una semplice pasta frolla ripiena di ricotta zuccherata e poi cotta al forno. Successivamente, sembra nel periodo normanno, divento` il dolce colorato e dolcissimo che tanti conoscono, fatto di pan di Spagna, pasta reale, frutta candita, un vero tripudio di colori e ingredienti.

Per distinguere la prima versione, con cottura in forno, da quella ottenuta per assemblaggio di ingredienti già cotti ed elaborati separatamente, i Siciliani continuano a chiamare la prima "Cassata al forno" e la seconda "Cassata" e basta.

Certamente meno dolce e meno stucchevole, ma anche meno bella della seconda e forse meno calorica, la "cassata al forno" viene sfornata, ormai tutti i giorni, non solo da tutte le pasticcerie di Palermo ma anche da quasi tutti panifici della città.

Non e` difficile da realizzare in casa, ma il palato sopraffino di ogni Palermitano viene appagato soltanto dal proprio fornitore di fiducia, spesso un panificio o una pasticceria lontana dalla propria abitazione, in un posto dove, come si dice qui a Palermo, "ha perso le scarpe il signuruzzu", cioè`Nostro Signore, che molto poco attento alle Sue scarpe le perde continuamente in luoghi molto difficili da raggiungere.

Per la pasta frolla:

500 g di farina
225 g burro o strutto
150 g zucchero
50 g latte
5 g ammoniaca o un cucchiaino di cremor tartaro
1 uovo
scorza limone


Per il ripieno di ricotta

1 k di ricotta di pecora, 300 g di zucchero, gocce di cioccolato a piacere

(Se la ricotta e` di mucca aumentare di 150 g lo zucchero)

Procedimento

Far ammorbidire il burro e impastarlo con lo zucchero fino a ottenere una crema, unire l`uovo e amalgamarlo alla crema e il latte. Proseguire aggiungendo l`ammoniaca (o il cremor tartaro) e la scorza grattugiata di limone.

A questo punto aggiungere la farina e impastare con le mani delicatamente fino a formare una pallina soda e morbida. Far riposare l`impasto in frigorifero per due ore.

Preparare la crema di ricotta unendo la ricotta, passata al setaccio con lo zucchero e il cioccolato.

Io uso il robot da cucina per amalgamare ricotta a zucchero, in questo modo evito di setacciare la ricotta. Ma in questo caso anche la crema deve rimanere un po` in frigorifero per solidificarsi.

Stendere con il mattarello una parte di pasta frolla dello spessore di mezzo centimetro e foderare il fondo e le pareti di una tortiera imburrata e infarinata (la mia ha un diametro di 23 cm e ha le pareti un po` svasate e mi e` avanzata un bel pezzo di pasta frolla). Riempire il contenitore cosi` ottenuto con tutta la ricotta e ricoprire con un disco di frolla anch' esso steso sottilmente.

Rimboccare i bordi della copertura facendoli ben aderire alle pareti della torta. Mettere in forno caldo a 220 gradi per mezz' ora circa , controllando il colore e la cottura della base della torta. Farla raffreddare prima di capovolgerla e decorarla con zucchero a velo abbondante. Il giorno dopo sarà più buona e due giorni dopo ancora di più.

1 commento:

Sonia ha detto...

Avevo sentito della cassata molto tempo fa ... ma tuttavia non lo fatto ... mi sembra che sia un pó casino ... ma lo tentaró. Mi ho decisso di aprire un blog di cucina, pero il mio italiano é un pó limitato, ma se stai interesata in cualcuna ricetta, ti lo tradurro. Ciao e baci