domenica 16 dicembre 2007

- Strudel di spinaci e feta




Ingredienti per la pasta sfoglia:

1 kg farina00
20 gr sale
100 margarina o burro
500 gr acqua circa
1 kg margarina sfoglia (cioè già stesa in lastre)

Procedimento sfoglia:
In una insalatiera unire farina + sale + burro morbido e impastare con acqua aggiungendola poco per volta aumentando la dose o riducendola. Sbattere l`impasto più volte sul tavolo; il risultato deve essere somigliante alla pasta da pane ma un po` più ruvida. Su un ripiano infarinato stendere la pasta con le mani e poi con il mattarello, poggiarvi al centro la margarina sfoglia chiudendo l`impasto sulla margarina dai quattro lati come un pacchetto regalo. Ristendere formando un rettangolo di spessore uniforme (1/2 dito) e piegare i lati corti verso il centro e poi ancora il rettangolo in due ( rettangolo ridotto a 1/4 vedi figura). Ricominciare a stendere secondo l`altro verso e piegare il rettangolo in tre parti ottenendo una striscia di 1/3 del rettangolo dato.
Ricominciare a stendere e richiudere in quattro, e ancora lo stesso procedimento terminando con il giro da tre. Tra un passaggio e l`altro, se si fatica a stendere l`impasto basta farlo riposare un po` e poi ricominciare, inoltre e importante ricordarsi di infarinare spesso sia il ripiano che la superficie del rettangolo. Si può dividere il grosso panetto ottenuto in quattro parti e surgelarle. Ricordarsi di non appallottolare mai l`impasto della sfoglia. Eventuali pezzetti residui vanno inseriti tra uno strato e l`altro prima di ristendere il tutto.
Procedimento per strudel:
Preparare il ripieno unendo 500 gr. di spinaci crudi, lavati e tagliati, pezzetti di feta sbriciolata, menta tritata, regolare di sale e unire a piacere cio` che piace (parmigiano, altra verdura ecc). Stendere 300 gr. di pasta sfoglia e inserire al centro il ripieno. Chiudere a forma di strudel, spennellare con uovo sbattuto e spolverare la superficie con semini di sesamo. In forno a 180 gradi per 20 minuti circa fino a coloritura ottimale.

giovedì 13 dicembre 2007

- Dolcini di mandorle e pistacchi



Ho gradito l`invito di Francesca e percio`, Aspettando il Natale , ho gia` preparato i tradizionali pasticcini di mandorle e pistacchi siciliani da conservare in scatole di latta pronti da offrire in qualunque momento di questo periodo festivo. L`ideale sarebbe conoscere, a conclusione di tutte le feste, i menu completi piu` riusciti che gli amici blogger hanno proposto ai loro ospiti.

Ingredienti:
250 gr. farina di mandorle o di pistacchi
200 gr. zucchero bianco
50 gr. miele
1 pizzico vaniglia
3/4 gocce di essenza di mandorle (solo per i pasticcini di mandorla)
albumi quanto basta

Per la decorazione: granella di nocciole, mandorle a lamelle, pinoli, granelli aromatizzati all` anice zucchero a velo ecc.

Procedimento:

Unire farina, zucchero, miele e aromi mescolando bene. Aggiungere la quantita` di albume d`uovo sufficiente a rendere l`impasto maneggevole. Formare delle palline da passare velocemente in altro albume e farne rotolare una certa quantita`nella granella di nocciole, un` altra parte nei pinoli, e un` altra parte ancora nei granelli all`anice. Si puo` anche dare una forma allungata ai dolcini, spolverarli di zucchero a velo e modellarli ottenendo una "esse". Si potrebbe inoltre schiacciare leggermente le palline e inserirvi al centro una mandorla tostata o una ciliegina candita o un pistacchio. Preparate tutte le possibili varianti cuocere su carta forno per 6/8 minuti i pasticcini a 200 gradi circa fino a leggera coloritura. Una volta raffreddati si possono riporre in pirottini decorati e possono essere conservati per tutto il periodo delle feste natalizie.


giovedì 1 novembre 2007

- Torta devil al cioccolato ripiena di cioccolato e ricoperta di cioccolato


Ingredienti:

Per la base
300 gr. margarina o burro
300 gr. zucchero
100 gr. farina di mandorle
6 uova a temperatura ambiente
250 gr. farina setacciata
50 gr. cacao amaro
1/2 bustina di lievito o cremor tartaro se e` necessario

Per la crema al cioccolato
1 lt di latte intero
250 gr. di zucchero
80 gr. di amido
40 gr. di farina
100 gr panna liquida + 400 montata
vanillina
200 gr. cioccolato fondente
Procedimento:
Lavorare a crema il burro con lo zucchero, unire le prime due uova, mescolare fino ad amalgamarle e continuare a sbatterle con la frusta elettrica, procedere cosi` fino ad esaurimento di tutte le uova montando bene il composto che deve risultare soffice e cremoso. Unire la farina di mandorle e continuare a montare con le fruste. Unire, a questo punto, in modo delicato, la farina e il cacao setacciati in modo delicato. Se questo procedimento e` stato fatto attentamente, e cio` accade soprattutto se tutti gli ingredienti sono a temperatura ambiente , il composto non necessita di lievito, altrimenti, soprattutto se non si e` abbastanza pratici, bisogna aggiungerlo. Questo impasto va cotto in forno a 160/180 gradi per 30/40 minuti in uno stampo tondo a cerniera imburrato e infarinato.

Per la crema:
Mescolare in una casseruola lo zucchero con l`amido e la farina, unire una parte del latte sciogliendo i grumi con una frusta e ancora il latte rimanente, 100 gr di panna liquida e un pizzico di vanillina. Cuocere sul fornello a fuoco moderato fino ad inizio di bollore, spegnere e unire il cioccolato fondente. Montare a parte la panna rimasta e unirla a due terzi della crema base solo quando sara` completamente fredda o meglio ancora dopo averla raffreddata in frigorifero.

Montaggio:
Tagliare trasversalmente la base di devil ottenendo tre dischi, farcire i due piani interni con la crema mescolata alla panna e ricoprire la torta con la crema. Decorare a piacere.

venerdì 5 ottobre 2007

- Le mie olive tanto desiderate






Posseggo una mini casa in un posto splendido che e` San Vito Lo Capo con un minuscolo fazzolettino di terra (uno scottex aperto), in cui ho piantato le tipiche piante decorative dei nostri luoghi: gelsomini, buganvillee, palme nane. Spicca un albero d`ulivo per la sua mole rispetto a tutto il resto e per la sua forma un po` scoliotica. Ogni hanno produce un bel cesto (5/6 kg) di olive grosse. Qualche anno fa ho deciso di ritardare la raccolta per avere le olive nere che preferisco alle verdi. MERAVIGLIOSE. L`anno successivo, approfittando del mio giorno libero dalla scuola, sono partita per San Vito soltanto per andare a raccogliere le mie olive nere gia` seguite nel tempo. L`albero era assolutamente vuoto! Le olive c`erano fino a un paio di settimane prima ed erano anche belle grosse! Questo scherzetto e` accaduto un` altra volta e mi sono consolata dicendo a me stessa che forse erano troppo buone e meritavano un furto.

Quest`anno ho anticipato la raccolta, anche grazie alla precocita` della maturazione, (due settimane fa) accontentandomi di grosse olive verdi (poche direi) e una minina parte di nere, lasciando ancora sull`albero olive piccole non ancora pronte e ho proceduto come mi ha insegnato mio padre.

Quelle verdi vanno conservate in salamoia: dopo aver lavato le olive metterle dentro un barattolone ermetico e coprirle con 1 litro d`acqua dentro cui sono stati sciolti 100 gr. di sale, ( o la dovuta proporzione), unire spicchi d`aglio e rametti o semi di finocchietto, se si vuole, chiudere e attendere un mese circa prima di mangiarle. Quelle nere, invece, vanno messe in barattoli piu` piccoli insieme a dei pugnetti di sale. Il barattolo viene chiuso (non ermeticamente) e dopo averlo agitato un po` si elimina il liquido formatosi. Per diversi giorni si dovra` provvedere ad eliminare il liquido fino a quando non se ne formera` piu`. Le olive vengono, a questo punto, lavate e lasciate asciugare dentro un forno tiepido ma spento. I barattoli ben puliti e con i tappi nuovi nuovi vengono riempiti, chiusi bene e sterilizzati. Anche per le nere attendere una ventina di giorni prima di mangiarle.

domenica 30 settembre 2007

- Polpette greche di zucchina




Come sempre succede, esistono diverse ricette per la stessa pietanza e svariate sono le interpretazioni di ciascun cuoco per lo stesso piatto. Nei libri ne ho trovate due o tre versioni diverse. La ricetta che segue mi e` stata fornita da una ragazza greca che mi ha solo spiegato il procedimento ma non mi ha fornito le dosi. Le dosi che io darò in seguito sono la combinazione tra un ricettario greco e l`esperienza personale. Mi sono sempre riuscite bene avendo il solito buon senso di fare attenzione alla consistenza delle polpette prima della cottura e modificando eventualmente qualcosa. Purtroppo la foto lascia sempre un po` a desiderare! Spero in tempi migliori.


INGREDIENTI:

1 zucchina da 800 g circa (quella verde chiaro, NO genovese)
250 gr di formaggio feta
1 cipolla (non tutti la mettono)
1 o 2 uova
1 tazza di pangrattato o fette biscottate sbriciolate
abbondante prezzemolo e menta piperita
sale
farina e olio per la frittura


PROCEDIMENTO:

Grattugiare la zucchina dopo averla lavata, salarla e farla sgocciolare bene dentro uno scolapasta ed eventualmente tamponarla con un panno. Grattugiare anche la cipolla e mescolarla alla zucchina scolata. Unire la feta sbriciolata, due uova se piccole o uno grosso, il pangrattato, la menta e il prezzemolo. Non aggiungere sale perché e` già nelle zucchine e nella feta. Controllare la consistenza che deve essere morbida ma maneggevole da consentire di formare delle polpettine, quindi aumentare se necessario il pangrattato. Infarinarle e friggerle in olio extra d`oliva.

domenica 16 settembre 2007

- Polpette di melanzane



Come anticipato, ecco la ricetta delle polpette di melanzane come le facciamo noi a Palermo. Non credo che in altre regioni esista niente del genere, qualcuno mi dia notizie, ma come dicevo nel precedente post, l`idea e` analoga a quella delle polpette di zucchina greche e soprattutto il loro profumo li accomuna. Possono sostituire un secondo piatto, quando si e` stanchi di troppe proteine, oppure essere servite come aperitivo o come cibo da piluccare con le dita. Sono un ricordo dell`estate, che in realtà qui da noi sembra sia ritornata, e piacciono certamente anche ai bambini. Nel prossimo post la ricetta greca, o per lo meno la mia interpretazione delle zucchini balls (traduzione dal greco all`inglese di una irripetibile parola greca ! )

INGREDIENTI per 20 polpette:

1 melanzana viola grossa
1 uovo
2 cucchiai colmi di parmigiano o pecorino
abbondanti basilico fresco e menta (qualcuno mette solo il basilico
pangrattato
farina per infarinare
olio per friggere
una spolverata di noce moscata
aglio, sale

Cuocere la melanzana intera nel forno. Controllare la cottura infilzandola con uno spiedino. A cottura ultimata spellarla e schiacciarla con una forchetta dentro una insalatiera, unire l`uovo, il sale, il parmigiano (o pecorino), uno spicchio d`aglio tritato, il basilico e la menta, la noce moscata e amalgamare il tutto. Unire, infine, tanto pangrattato da poter manipolare l`impasto e formare delle polpette di grandezza desiderata. Infarinarle e friggerle in olio bollente. Se piace si possono accompagnare con una salsa di pomodoro pelato fresco.





venerdì 7 settembre 2007

- Tema: racconta le tue vacanze










Ed eccoci qui, rientrati dalle vacanze con la consolazione di ritrovare gli amici bloggers con i quali scambiare idee. E` come ritrovarsi seduti insieme a tavola a mangiare e bere condividendo lo stesso pasto e, come si fa spesso, a scambiarsi ricette. Il cibo, e soprattutto il pasto condiviso, e` un momento unico di conoscenza e confronto. Una tavola imbandita esprime la storia, la cultura , il luogo, la realtà della gente che ti ospita. Il cibo parla da se, persino quando i commensali hanno origini e culture diverse o addirittura non parlano nemmeno la stessa lingua.

Ho trascorso una settimana a Creta e, non parlando il greco ma soltanto un po` d`inglese (li` un po` tutti lo parlano bene), ho lasciato che la mia vista, il gusto e l`olfatto mi guidassero alla conoscenza di questo popolo allo stesso modo con cui si degusta un vino.

Ho avuto l`opportunità, tra le varie cose, di mangiare il cibo cretese a casa di Sulla, donna indaffarata e sorridente, ma a mio parere stanca, che ha cucinato per me e la mia famiglia, come fosse un giorno di festa importante, dei veri gioielli della cucina del luogo.

La cucina cretese e` un po` diversa da quella greca, o per lo meno, alcune specialita` sono solo locali, un po` per motivi storici, come spesso accade, un po` per motivi legati alla tipicità delle materie prime di questo specifico territorio. Tipici, ad esempio sono i molti formaggi locali (gruviera, kefalotyri, malaka, tyrozouli, piktogalo, myzithra) alcuni dei quali prodotti da una razza di capre protetta, unica al mondo, che vive in un isolotto quasi di fronte la città di Chania, capitale dell`isola fino al 1971, oppure le innumerevoli quantità di verdure selvatiche ed erbe aromatiche che rendono la pietanza più semplice davvero originale. L`uso della menta piperita e` smoderato e speciali sono anche i vari liquori, generalmente fatti in casa, come il tipico "RAKI", una specie di grappa che compare quasi sempre a fine pasto o dentro le ricette sia dolci che salate.

Sulla ha riempito la sua tavola di pietanze bellissime e profumatissime ed era divertita e sorrideva ad ogni nostra espressione di stupore ogni volta che assaporavamo un boccone diverso, delizioso e armonico, tanto da masticarlo piano socchiudendo gli occhi ed emettendo il tipico suono di godimento, comune a qualunque lingua del mondo. Sembravamo dei bambini quando scartano i loro regali cercando d`indovinarne il contenuto e meravigliandosi della sorpresa.

Pomodori, zucchine e peperoni ripieni, involtini di foglie di vite, varie fogge di calzoni e torte salate ( le chiamano Pita), riso delle nozze (gamopilafo), insalata greca, agnello stufato e altro ancora, per concludere con un budino speziato profumato alla rosa e un gelato di vaniglia fatto da Sulla con solo latte e zucchero, ovviamente senza la gelatiera.

Ho ritrovato, tra le varie portate, le polpette di zucchina e feta che avevo già apprezzato lo scorso anno ad Alonissos (isole Sporadi) e che sto imparando a cucinare.

Ho trovato molte affinità con la mia terra e con la cucina siciliana; le melanzane, le zucchine, i pomodori, ad esempio, come facciamo anche noi, vengono cucinati in tutte le salse e l`uso dell`olio d`oliva crudo, il cui consumo, ho letto, si aggira su 100 gr. a testa giornaliere, dicono sia il loro elisir di lunga vita (le statistiche lo dimostrano).

La generosità, la disponibilità, la semplicità e la ricchezza di tutte le persone che ho conosciuto mi ha fatto quasi vergognare! E dire che di noi siciliani si dice che siamo aperti e accoglienti, ma io mi sono sentita spiazzata, e forse le parole mi avrebbero aiutato ad esprimere la mia gratitudine.

Ricomincia il tran tran, la quotidianità che ci abbrutisce, che non ci fa essere disponibili spesso neanche con i familiari. Mi chiedo se anche loro diventino isterici come noi quando, finita l`estate, ricomincerà` per tutti la routine.

Le foto pubblicate sono state scaricate da internet, purtroppo non avevo la macchina digitale, ne ho fatte diverse con l`analogica ma le più belle sono nella testa, come sempre accade. Rappresentano la spiaggia di Elafonissi, piu` splendida dal "vivo" che nelle foto.

Ho in programma qualche esperimento culinario cretese e nei prossimi giorni proporrò un confronto tra le polpette greche di zucchina e le sicilianissime polpette di melanzane.

Un BENTORNATO a tutti.

domenica 15 luglio 2007

- Minestra di zucchine e tenerumi




In questo periodo nei mercati di Palermo svetta la zucchina lunga, ci accompagnerà tutta l` estate, come sempre, spesso insieme alle sue foglie: i tenerumi.
La nostra zucchina, appena compare sulla pianta, viene legata ad un filo teso che favorisce il suo allungamento (almeno e` quanto ho sentito dire). Il suo colore e` verde chiaro brillante e quando e` fresca la sua superficie e` leggermente pelosa.

La zucchina, forse di per se insignificante e poco saporita, si presta a varie pietanze. Essendo rinfrescante purifica se mangiata bollita, cotta (dopo averla privata della sua buccia che si deve raschiare come si fa per pulire le carote) e tagliata a tronchetti insieme a cipolle e patate. Si serve come un` insalata da condire con olio e limone , anche fredda.

Ma la vera pietanza che valorizza la zucchina e le sue foglie e` "la minestra di zucchine e tenerumi" appunto.

Ingredienti:

250 gr. di spaghetti spezzati
1 o 2 mazzi di tenerumi
1 zucchina intera o mezza a piacere
1 grossa cipolla
4 grossi pomodori pelati freschi o in scatola (se piace più rossa aumentare quantità)
Basilico,olio e sale
Parmigiano

Procedimento:

Pulire le foglie dai filamenti più grossi ed eliminare le parti più rovinate e i gambi, lavare la verdura a lungo cambiando l` acqua più volte (l`acqua risulterà schiumosa) e bollirla in abbondante acqua salata. Mettere nel fondo di un tegame, nel frattempo, la cipolla tagliata a fette o a tocchetti, la zucchina pulita (come spiegato prima) e tagliata a dadini, il pomodoro pelato, le foglie di basilico, due dita d`acqua e un po` d`olio. Far cuocere con coperchio senza mescolare gli ingredienti per cinque/dieci minuti, poi proseguire mescolando il tutto fino a cottura ultimata. La cottura delle foglie sarà più lunga, devono essere tenere.
A cottura ultimata scolarle con un mestolo forato, ricordando di non buttare l`acqua di cottura, tagliarle su un piatto servendosi di coltello e forchetta e ributtarle nell` acqua, mettere dentro anche le zucchine preparate (tra l`altro le zucchine preparate in questo modo si possono servire da sole mescolandovi del parmigiano e un uovo battuto) e portare a bollitura. La quantità d` acqua deve essere quella necessaria per cuocere una minestra leggermente brodosa, quindi se e` poca unire altra acqua.

Al momento opportuno buttare gli spaghetti spezzati e cuocere al dente oppure attendere il secondo bollore, spegnere il fuoco e chiudere la pentola con il coperchio. La cottura proseguirà comunque. Controllare che la cottura rimanga al dente, unire del parmigiano a piacere a far raffreddare la minestra nei piatti o conservarla in frigorifero per il giorno dopo tirandola fuori dal frigo prima di andare al mare per mangiarla fredda al rientro. E` senz` altro più gustosa e "goduriosa".

venerdì 13 luglio 2007

- Torta di pesche


Ingredienti

150 gr.farina
100 gr. burro
150 zucchero
1 uovo
1/2 cucchiaino lievito
125 ml latte
1/2 cucchiaino chiodi garofano in polvere
1/2 cucchiaino noce moscata grattugiata
1 cucchiaio zucchero a velo
3 pesche gialle

Procedimento

Scottare le pesche in acqua bollente, spellarle e affettarle. Sciogliere lentamente 40 gr. di burro sul fondo di uno stampo per torte facendolo distribuire in modo uniforme. Cospargere con 90 g di zucchero e sistemare le fette di pesca anche sovrapponendole un po`. Per la pasta lavorare 60 gr. burro con 60 gr. di zucchero, unire l`uovo e amalgamare bene.
Aggiungere la farina, il lievito, le spezie e il latte. Versare l`impasto sopra le pesche e cuocere per 35/40 min.. in forno a 180 gradi.
Prima di sformare il dolce far raffreddare cinque minuti. Se si vuole, si può` servire con della panna montata o con una crema al limone.

mercoledì 11 luglio 2007

- Spaghetti cremosi alle vongole

Un piatto di pasta alle vongole ogni tanto ci vuole! Forse ho esagerato con la quantità di vongole rispetto agli spaghetti ed e` venuta fuori una nuova pietanza: Vongole con spaghetti.

Ingredienti:
300 gr. di spaghetti (io ne ho cotti 200! Esagerando)
1 kg di vongole veraci
Basilico e prezzemolo in abbondanza
Olio, aglio, vino bianco, scorza di un limone
Un cucchiaio colmo di farina di mandorle

Procedimento:

Lasciar riposare le vongole in una bacinella d`acqua e nel frattempo preparare un pesto leggero frullando in un mixer il basilico e il prezzemolo con un filo d`olio, un po` di ghiaccio tritato e sale. Scolare le vongole e farle scoppiare in una larga padella coperta a fuoco basso. Appena i gusci saranno tutti aperti levarle dalla padella e metterle da parte. Filtrare il liquido rimasto in padella attraverso un colino rivestito con un tovagliolo di stoffa che possa trattenere eventuali residui di sabbia. Soffriggere appena uno spicchio d` aglio nella padella pulita, unire l`acqua filtrata e le vongole, sfumare con un po` di vino bianco e dopo averlo fatto evaporare unire il pesto e la farina di mandorle. Amalgamare il tutto. Cuocere la pasta, scolarla e buttarla sopra le vongole. Mescolare bene sul fornello acceso. Unire altro prezzemolo e una spolverata di scorza di limone grattugiata. Un buon bicchiere di inzolia di Sicilia completerà il tutto.

venerdì 6 luglio 2007

- Girelle salate

Gli esperimenti con la macchina del pane proseguono e i risultati danno grandi soddisfazioni; e` come avere un giocattolo nuovo con cui hai voglia di giocare quando ti trovi un po` di tempo.

Questa volta ho utilizzato il programma "IMPASTO" e quindi la ricetta si presta anche ad una esecuzione manuale.

Per la ricetta dell' impasto ho copiato il procedimento di "Rotelle alle verdure" del solito libro "365 ricette per la macchina del pane", gia` citato in qualche ricetta precedente, il ripieno invece e` stato il risulato di quello che avevo in frigorifero.

Ingredienti impasto da inserire nella macchina nell`ordine di presentazione:

200 gr latte
100 gr burro morbido
2 cucchiaini zucchero
2 cucchiaini sale
600 gr farina 0
12 gr lievito birra fresco
Dopo avere eseguito il programma , stendere l`impasto e spalmarlo con della pasta di olive nere, farcire con pomodorini pachino, cipolla a fette (si puo` sbollentare prima), mozzarella a tocchetti ben sgocciolata, poco sale e origano.
Formare un rotolo modellandolo bene a forma di salame e con un buon coltello tagliarlo a fette larghe due dita e, delicatamente, cercando di non far uscire il ripieno, adagiare le girelle, come in figura, su una teglia rivestita di carta forno mantenendo tra l`una e l`altra una certa distanza. Far lievitare un`ora e mezza circa, condirle con un filino d`olio e cuocerle per 15/20 min. in forno a 180 gradi.

NOTA: Mi hanno insegnato che per controllare la lievitazione, che puo` avvenire prima o dopo il tempo segnato, basta premere leggermente con un dito la superficie dell`impasto; se rimane la fossetta la lievitazione e` completa, se invece la superficie torna su bisogna attendere ancora.

lunedì 2 luglio 2007

- Tocchetti di tonno ai semini

Molto semplici ma molto buoni questi pezzetti di tonno da afferrare anche con uno stuzzicadenti in una cena in piedi.

La riuscita dipende soltanto dal pezzo del tonno: deve essere soltanto il FILETTO (tenerissimo) del pesce. Fatevelo tagliare in quattro parti nel senso della lunghezza . Salate i quattro pezzi e ricopritene due con dei semi di sesamo e i rimanenti con dei semi di papavero premendo bene per fare aderire i semini alla carne. Scottate appena su una padella antiaderente unta d`olio e tagliare delle rotelline da ciascuno pezzo. (ovviamente non avranno la stessa dimensione).L`ideale sarebbe una cottura che lasci l`interno ancora crudo.

Si possono anche prepare prima e poi scaldare in forno. Consiglio un abbinamento con un vino semiaromatico o con uno spumante chardonnay.

venerdì 29 giugno 2007

- Torta di pan grattato con Mdp

Questo insolito dolce e` tratto da "365 ricette per la macchina del pane" di Marzia Tacca. Visto che sono ancora nella fase sperimentale della mia macchina per il pane "Fornarina", non sempre le ricette proposte dai libri portano a dei buoni risultati. Ritengo che questo esperimento sia riuscito. Da notare la mancanza della farina sostituita dal pangrattato.

Ecco gli ingredienti da inserire nell`ordine di presentazione:

3 uova
200 gr panna fresca (la ricetta ne propone 250)
100 gr zucchero (io avevo quello di canna)
200 pan grattato
200 amaretti tritati
100 cioccolato fondente a pezzetti
1 bustina lievito per dolci
1 pizzico di sale

Per la mia macchina il programma indicato e` "pane rapido"
OTTIMA

mercoledì 27 giugno 2007

- Arancinette melanzane e gamberetti


Ingredienti:
300 gr. riso bollito
1 melanzana
2 cucchiai di tahina
200 gr. di gamberetti sgusciati
un pugnetto di menta fresca
aglio (se piace)
sale

Per la frittura:
2 uova
pangrattato
olio extra-vergine-oliva

Far bollire la melanzana dopo averla, grossolanamente, privata della buccia e tagliata a tocchetti. Scolarla dell` acqua della bollitura e schiacciarla bene con la forchetta insieme alla tahina (salsa di sesamo), il sale, la menta e, se piace, l` aglio tritato.
Dopo aver fatto riposare l`impasto, che deve gia` essere gustoso altrimenti aumentare i condimenti, mescolarlo al riso bollito e unire anche i gamberetti crudi aiutandosi anche con le mani e schiacciandoli un po` tra le dita.
Formare delle palline con l`impasto di riso, immergerle nell`uovo sbattuto, farle rotolare nel pangrattato e friggerle nell`olio bollente.

NOTA: Io ho utilizzato i pezzetti di melanzana avanzati dalla ricetta delle "pizzette di melanzane" postata qualche giorno fa.

lunedì 25 giugno 2007

- Plumcake alle erbe rubato


La ricetta e` di apemaia . Ho fatto soltanto una sostituzione: al posto della feta ho usato il quartirolo. L`aroma del timo e` particolare. Ve lo consiglio.

venerdì 22 giugno 2007

- Pizzette di melanzane arrosto

Affettate un paio di melanzane dello spessore di un dito, cospargetele di sale e lasciatele riposare per mezz`ora.
Lavatele sotto l` acqua corrente, asciugatele e con un taglia-biscotti ricavate tanti dischetti (non buttate i ritagli rimasti , serviranno per un` altra ricetta) e arrostiteli su una piastra. Preparate una salsa di pomodoro con del pelato e abbondante cipolla. Ricoprire ogni dischetto con la salsa preparata, una spolverata di caciocavallo o pecorino, origano e un` ultima spolverata di pangrattato. In forno a gratinare un po`.

giovedì 21 giugno 2007

- Sfogline di spada affumicato

La foto, la prima dignitosa di questo blog, e` opera della mia amica Monica che ha mangiato di gusto e che ringrazio moltissimo.
Per la ricetta l`idea mi e` venuta dai rotolini "atomici" di "l`osso e la lisca" . L`abbinamento dello spada affumicato con la frutta e` davvero intrigante!
Con una confezione di pasta sfoglia si possono ricavare, con un tagliapasta adeguato , otto cerchi (ovviamente vanno bene anche altre forme).
Spalmare sulla parte centrale di ognuno di essi mezzo cucchiaino di formaggio philadelphia, poggiarvi sopra una fettina di pesca gialla e ancora un pezzetto di fettina (della misura desiderata) di pesce spada affumicato, finire con una goccia di aceto balsamico. Incollare stringendo con le dita due lembi simmetrici di sfoglia verso la parte centrale (una specie di cannolo siciliano un po` schiacciato). Spennellare, appena, con uovo sbattuto e spolverare la superficie con pistacchi tritati. In forno a 180 gradi fino a coloritura ideale.

lunedì 18 giugno 2007

- Pane ai pomodori secchi con Mdp


Inserire nella Mdp secondo l`ordine elencato i seguenti ingredienti:

190 ml. d`acqua

7 gr. lievito

1 cucchiaino di malto o miele

350 gr. farina 00

1 cucchiaino d`olio

2 cucchiai d`origano

1 cucchiaino sale

Avviare il programma normale, al beep unire un pugnetto, o piu`, di pomodori secchi a pezzetti ammorbiditi nell`olio.

domenica 17 giugno 2007

venerdì 15 giugno 2007

- Prima arriva lei, tutto il resto segue

Meme di :"Senza non ci starei"

Giovanna e` stata molto gentile a coinvolgermi in questo meme e in realta`, da qualche giorno, pensavo al mio oggetto indispensabile; l`invezione piu` incredibile che mai sia stata fatta per cucinare: LA PENTOLA A PRESSIONE.

La posseggo ormai dai tempi dell`universita`,quando condividendo un appartamento qui a Palermo con altre studentesse, lontana dalla famiglia che abitava in quel di Porto Empedocle, mia madre me la regalo` per gestire piu` rapidamente la mia sopravvivenza nella grande citta`. E` sempre la stessa di allora, e nei vari miei traslochi da una citta` all` altra la prima a partire e` stata sempre lei, e lei e` stata la prima ad arrivare come dote del mio matrimonio.
Tornare tardi a casa e prepararsi due patate bollite o un risottino, non e` una meraviglia?

domenica 3 giugno 2007

- Ruota di pesce spada


Comprate dal vostro fornitore di pesce di fiducia una ruota di pesce spada da 1 kg circa. Preparate in una insalatiera un fondo d` olio e limone con abbondanti foglie di menta fresca e adagiatevi sopra il pesce che ricoprirete con altre foglie di menta e fettine di limone, come in figura. Coprite il tutto e tenete in frigorifero per qualche ora o, se volete anche un giorno intero, avendo cura, pero`,di inumidire di tanto in tanto la parte superiore del tocco di pesce con il liquido del fondo.
Dopo questo riposo " svestite " il pesce e salatelo bene aiutandovi anche con un stuccicadenti sporco di sale che vi servirà a bucherellare la polpa facendo penetrare il sale. Infilate ancora nella polpa delle stecche di cannella , qualche foglia di menta e spolverate a piacere con pepe nero, pepe verde, noce moscata (se piace). Cuocete a lungo ( 1 ora e mezza circa) in forno moderato su una teglia foderata con carta forno , bagnando ogni tanto la superficie con il sughetto che si sarà formato. La cottura sarà ultimata quando la polpa si staccherà facilmente dalla lisca centrale.

Un altro modo di cucinare la ruota di spada e` suggerito da Anna Moroni in uno dei suoi "Oggi cucini tu". Bastano tre ore di tempo da trascorrere in casa facendo tutto fuorché` cucinare!
Dopo aver salato bene il pesce si mette in una casseruola altina che lo contenga bene. Si copre d`olio extra vergine d` oliva , si aggiungono origano e qualche fettina di limone. Prima di chiudere con il coperchio e` consigliabile poggiare sull` imboccatura del tegame un foglio di carta forno.
La cottura , a fuoco lentissimo su fornello medio, dura tre ore. Non curiosate prima, ma se non resistete attenzione al vapore e all` acquetta bollente che si formerà sotto al coperchio sulla carta. L' autrice della ricetta consiglia dell` abbondante succo di limone e aglio tritato sulla pietanza a cottura ultimata. Io vi consiglio di accompagnare il tutto con una salsa alla menta.

Una bella pianta di menta sul balcone sempre a vostra disposizione e` indispensabile per le due ricette.

domenica 27 maggio 2007

- I vini del sindaco 2007


Si e` svolto a Palermo il concorso enologico internazionale " La selezione del sindaco" . Fra i commissari degustatori per l` attribuzione dei punteggi Luigi Salvo, sommelier palermitano e degustatore ufficiale AIS. E` suo l` articolo che vi sottopongo. I punteggi piu` alti sono stati attribuiti a vini siciliani e veneti.

mercoledì 16 maggio 2007

- Un compagno difficile: il cioccolato





Più intrigante di un giallo a puntate la degustazione del professor Castellani, delegato A.I.S. di Firenze, dal titolo “ Cioccolato e Vino ” che si e` svolta a Palermo lo scorso anno a conclusione del terzo livello del corso per sommelier AIS . L’argomento non era nuovo e forse anche un po’ abusato dalle riviste del settore enogastronomico e dagli incontri mondani, ma questa volta è stata la tecnica a prevalere.
Massimo Castellani, meno compito del solito, niente giacca AIS né cravatta AIS, con il suo delizioso accento fiorentino, ci ha intrattenuto con una panoramica sulla storia del cioccolato e sulle varie tipologie di cacao, e con fare ironico nei confronti dell’altrettanto delizioso accento palermitano, ha sottolineato il nostro comune uso di chiamarlo “cioccolatto”.

L’escursus che dai Maja nel 600 ci ha portato alla “torta Sacher” nel 1832 e alla Nutella Ferrero d’oggi, attraverso la nascita di aziende cioccolatiere come la Nestlè e la Lindt, ci ha condotto alla tanto attesa degustazione, il motivo per il quale eravamo lì.L’accostamento di un vino al cioccolato non è affatto facile; l’elevata percettibilità delle sue componenti organolettiche tendono, infatti, a sovrastare il sapore del vino.
L’argomento è quindi dibattuto ed oggetto di esperimenti, confronti, novità.
C’è qualche produttore che addirittura ha voluto creare un vino appositamente per il cioccolato; la cantina di “Duca di Salaparuta” con il suo vino “Ala” antico liquorino amarascato.
Il cioccolato è un dolce e in quanto tale, sostiene la scuola di pensiero AIS, va abbinato per concordanza; ad un dolce un vino dolce.
Qualcuno azzarda abbinamenti con distillati ma il professor Castellani sostiene fino in fondo che il giusto compagno del cioccolato debba essere un vino dolce con una buona struttura, che sia in grado di sostenere quella patina impermeabile che l’impasto di cioccolato ci lascia in bocca. Ottimi, senz’altro, i vini provenienti da zone poste al 38° parallelo, che godono del sole 250 giorni l’anno; Porto, Madera, Jerez, Malaga, Marsala, Pantelleria, Cipro…..
Le caratteristiche organolettiche prevalenti del cioccolato sono: la dolcezza, cioè il contenuto di zucchero, l’amarevolezza, che dipende dalla percentuale di cacao contenuto, la succulenza indotta, cioè il livello di salivazione che segue alla deglutizione, la persistenza gusto-olfattiva, cioè il tempo (secondi) di permanenza in bocca, legato anch’esso alla quantità di cacao e, infine, la grassezza, cioè la patinosità che il cioccolato rilascia alle mucose, legata al contenuto del burro di cacao.
Alla dolcezza si deve accostare la dolcezza di un vino, poiché un vino secco avrebbe l’effetto di accentuare sgradevolmente il dolce del cioccolato e la durezza del vino secco; l’amarevolezza, invece, ha bisogno di essere sostenuta da un vino morbido, ricco di glicerina, che al palato dia una sensazione di burro sciolto; la succulenza deve essere asciugata dall’alcolicità; la persistenza richiede, invece, un’adeguata persistenza aromatica del vino e la grassezza deve essere compensata da una buona acidità e sapidità del vino.
Queste sono le regole di base, ma secondo il livello di percezione delle varie componenti gustative del tipo di cioccolato, le caratteristiche del vino devono essere tali da reggere il confronto, non essere sovrastanti né essere sminuite, ma piuttosto devono amalgamarsi al gusto del cioccolato fondendosi a dare una piacevole sensazione di equilibrio.

Il nostro primo assaggio, offerto dal signor Martinez, noto cioccolatiere di Palermo, è stato un cioccolatino al latte ripieno di frutta secca (30% di cacao). Prevalgono la dolcezza e la grassezza e la persistenza è buona. Ci abbiniamo una “Malvasia delle Lipari” della cantina “Duca di Salaparuta”. Il vino risulta fresco (buona acidità), sapido e persistente.La freschezza pulisce la grassezza e la sapidità la compensa, la persistenza va di pari passo con la persistenza del cioccolato. Quale sapore prevale in bocca? Quello del vino o quello del cioccolato? Sono in perfetto equilibrio, l’ abbinamento è armonico.
Il secondo assaggio è un trifoglio di cioccolato che avvolge tre nocciole, fondente al 73% di cacao. E’ pur sempre un dolce ma sono forti l’ amarevolezza e la succulenza e una certa acidità. Il vino abbinato è un passito di Pantelleria “Ben Ryè” di “Donnafugata” (da uve moscato grosso o zibibbo). Il vino riempie la bocca; è dolce, complesso, ritornano sapori di miele, mandorle, fiori e mare. La sua dolcezza si contrappone all’amaro del cioccolato e all’acidità, il suo calore alla succulenza, la sapidità allunga la persistenza del vino a sostegno della persistenza del cioccolato. In bocca è più intenso il ricordo del vino. L’ abbinamento è abbastanza armonico.
Il terzo assaggio è un pezzo di tavoletta con una più alta percentuale di cacao rispetto al precedente. Prevale l’acidità oltre che l’amarevolezza. Il vino abbinato è un “Marsala fine semisecco” della cantina “Florio”, di color ambra carico. Il vino è amabile, poco sapido e non è in grado di sostenere la persistenza del cioccolato che rimane lì, prepotentemente in bocca facendo dimenticare il vino. L’abbinamento non è felice! Si direbbe poco armonico.
L’ultimo cioccolato è un pezzo fondente al 75% di cacao, la sua succulenza è esagerata, alta l’acidità e l’amarevolezza. Ci accostiamo un “Ala” di “Salaparuta”, vino da uve nero d’Avola e Perricone, aromatizzato con infuso di ciliegia e mandorla. L’effetto iniziale è quello di un “monchery” ma poi il cioccolato prevale e persiste, anche se più gradevolmente di prima. L’abbinamento è poco armonico.
Due ore sono volate. In frigorifero ho un “Recioto di Gambellara”. Che cioccolato dovrò abbinare?

giovedì 10 maggio 2007

- Un bel problema

Il problema e` che ho deciso di aprire un blog di cucina proprio in un periodo in cui, un po` per dieta un po` per impegni scolastici, di cucinare non si parla proprio! Fare l`insegnante e` difficile e non da` grandi soddisfazioni, o per lo meno non ne ottieni un ritorno immediato, spesso credi di combattere contro i mulini a vento. Meglio sarebbe cucinare , ti accorgi molto presto se gli sforzi sono ripagati oppure no!